Di Ninni
Mostra sui costumi di Carnevale Domenicano a Vasto
Carnevale dominicano
L’evento si dall’11 al 13 febbraio
14/02/21

Una Mostra molto colorata, dal titolo “Huellas de Carnaval”, (impronta di Carnevale) è stata realizzata della comunità Dominicana a Vasto, dal 11 al 13 de febbraio. Oltre 40 costumi e maschere tradizionali, provenienti del carnevale domenicano.

La pandemia ha spazzato via i carnevali in tutto il mondo . Tuttavia, chiudere gli occhi e rivivere le esplosioni di gioia di quelle scappatelle non è qualcosa che nulla ti ferma.E così la comunità dominicana ha voluto essere presente in questa tradizione con una mostra di costume della Repubblica Dominicana.Huellas del Carnaval (Impronte di carnevale )è un'opportunità per i dominicani di far conoscere di apprezzare il carnevale della Repubblica Dominicana, dove potranno apprezzare la ricchezza della storia del carnevale  trovare espressione nelle numerosissime sprezione culturale immagini del macarao de bonao gli abiti tipici,la pelliza,tamburo, guira. La mostra organizzata dall'Unione dei Folcloristi Domenicani in Italia curata dalla folclorista e carnevalera Beatriz Acosta costumi esposti appartengono alla collezione privata di Beatriz Acosta . La mosta nel locale della associazione  hanno preso tutta la misura di sicurezza per la pandemia

Riguardo a FolkloreArte Nato nel 2020 come risultato della sua genesi, il gruppo partecipa ad attività culturali di rappresentazione delle tradizioni e del folclore dominicani. La sua responsabilità sociale è quella di essere un meccanismo di gestione culturale il cui scopo è  integrare preservare e promuovere questa celebrazione e, inoltre, qualsiasi manifestazione culturale senza scopo di lucro della nostra comunità e del paese.

ORIGINE E STORIA DEL CARNEVALE DOMENICANO

Quello della Repubblica Dominicana è il  Carnevale più antico del continente americano (1520), e celebra anche l’indipendenza del paese. La città di Santo Domingo, essendo la prima d'America, è ricca di storia e cultura. II suoi inizi risalgono a prima dell'anno 1520 e si celebra generalmente dall'ultima domenica di gennaio all'ultima domenica di febbraio, regolarmente quella più vicina al 27 febbraio, giorno dell'indipendenza della Repubblica Dominicana.
 Si tratta della più significativa, vivace, colorata e gioiosa espressione della cultura popolare a cui partecipa da protagonista  che confluiscono tutti nella grande sfilata di chiusura sul lungomare della capitale Santo Domingo, la prima domenica di marzo.
Tra il 1822 e il 1844, sotto l’occupazione haitiana, la tradizione di indossare costumi durante le festività religiose fu quasi completamente soppressa, ma fu riesumata quando la Repubblica Dominicana conquistò l’indipendenza il 27 febbraio 1844. Tuttavia, i costumi non furono più associati ai riti religiosi ed entrarono a far parte delle celebrazioni di carnevale che si svolgevano nei tre giorni precedenti il Mercoledì delle Ceneri. Da allora, febbraio diventò il mese del carnevale nella Repubblica Dominicana. Attraverso le sue maschere, il Carnevale della Repubblica dominicana racconta la storia del paese. Santo Domingo è la patria del Merengue, anche la Bachata riconosciuto dall'Unesco Patrimonio immateriale dell'Umanità ,il Son e ritmi più tradizionali fanno parte del patrimonio musicale di questo splendido paese caraibico che occupa una parte dell'isola Hispaniola. Il Carnevale rappresenta per i dominicani un'occasione unica per ballare, suonare ed esprimere la propria identità nazionale: una sintesi  tra le culture dei nativi Indiani Taíno, dei colonizzatori spagnoli e degli schiavi africani.
Ogni maschera ha una precisa identità, che svela aspetti importanti della storia dell'isola sin da allora, si è caratterizzato per la creazione delle due maschere principali: il diablo cojuelo e il Robalagallina.
Il diablo cojuelo (ossia il diavolo zoppo)
 Il  Diablo Cojuelo, per esempio, è la maschera che guida le sfilate,  Sfila con un mantello molto colorato ornato da piccoli specchi, sonagli, nastri e campanacci, come caricatura dei cavalieri medievali spagnoli. Questo strano 'diavolo' ha il volto coperto da una grande ed elaborata maschera  anch'essa di colori vivaci e, con una frusta in mano, sfila lungo il percorso della parata colpendo da dietro, a sorpresa, gli spettatori distratti.
Tipici di Puerto Plata sono i Taimáscaros , una variante dei 'diablo cojuelo', interessante perchè fonde tre diverse influnze culturali; la maschera rappresenta gli dei venerati dai nativi Taino, gli abiti rappresentano l'eredità spagnola, mentre i fazzoletti simboleggiano le divinità africane.
l’intera popolazione. Le parate si svolgono ogni domenica di febbraio fino ai primi di marzo in molti centri del paese, tra cui Bonao,  La Vega, Santiago, Santo Domingo, ma anche Punta Cana e la Romana, con costumi colorati e maschere uniche. Ogni città è caratterizzata da personaggi tipici, come i Taimáscaros di Puerto Plata, i Guloyas di San Pedro, patrimonio dell'umanità dall'UNESCO (2005) de Marcorís, i Diablos Cojuelos di Bonao, Los Pintao di Barahona,Los Lechones de Santiago.