Di Ninni
Mostra bipersonale "Sincronica", gli artisti Giuliano Badaracco e Paolo De Giosa
Mostra De Giosa
Domani l'inaugurazione
15/05/15

Nella prestigiosa cornice di Piazza della Repubblica in Firenze, all’interno del Caffè Storico Letterario ‘Giubbe Rosse’, il 16 maggio si inaugura una mostra bipersonale di Giuliano Badaracco e Paolo De Giosa, dal titolo “SINCRONICA”. La mostra sarà visitabile dal 16 maggio al 5 giugno prossimi.
L’oggetto espositivo è rappresentato dalle ultime opere realizzate dai due autori in contrapposizione a stili diversi quali “informale” e “figurativo espressionista”. La tappa successiva della mostra sarà nella cittadina di San Salvo, nei luoghi di appartenenza e di prima formazione di entrambi i pittori.
Nota critica di Giuliano Badaracco
“Nei suoi quadri, materici ed essenziali, di immediato impatto visivo ed emozionale, Badaracco crea l’imago sensibile e visionaria dei luoghi che ha attraversato nel corso della vita con la mente e con il cuore e che hanno lasciato in lui un’impronta emotiva e sensibile. Le città di Badaracco sono tracce del vissuto contemporaneo, non apoteosi delle sovrastrutture urbanistiche e finanziarie, ma luoghi profondamente umani,in cui il vivere diviene atmosfera atemporale che racchiude in sé il passato ed il presente, la bellezza dell’anima delle cose”.
(a cura della dott.ssa Lia Briganti)
Nota critica di Paolo De Giosa
Colori accesi e vibranti, ambientazioni decadenti, permettono di inserire le sue opere all’interno di un panorama pittorico identificabile come “renaissance”.
Il lavoro artistico, inteso come forma alternativa di espressione e comunicazione, mosso dal desiderio di coinvolgere e sensibilizzare il pubblico verso l’arte in ogni sua dimensione espressiva, sia contemporanea sia storicizzata, con l’adozione di un linguaggio visuale fortemente fondato sul dinamismo del tratto e di esplosivi cromatismi, si salda ad un percorso poetico caratterizzato da una ermetica e significante sintesi verbale. De Giosa non cerca nell’arte verità assolute, ma osa con essa mettersi in gioco, sollevando l’inafferrabile velo che oscura le nostre esistenze.
E in questo suo osare riluce per intero l’anelito di uno spirito libero.
(a cura di Sergio Torsello, pubblicista e giornalista)