Allo scadere del corrente anno 2016, intendo ricordare queste due figure di francescani dell’O.F.M., deceduti nello stesso anno 1966, conosciuti da ragazzo: il primo, mons. Crivellari, che mi ha somministrato il Sacramento della Cresima nel 1959 ed il secondo, padre Ludovico Preta, che ho conosciuto in una sua visita a Celenza, dalla sorella Adelina, mia nonna, e nel convento della Madonna del Pozzo di Capurso (BA).
PIO AUGUSTO CRIVELLARI, nasce a Padova il 3 febbraio 1906 ed è il sesto di 12 figli da genitori praticanti e terziari francescani; tre figli abbracciano la vita religiosa e sacerdotale, lui nell’ O.F.M., il fratello Fiorenzo nell’ordine francescano dei conventuali e Pia nella famiglia dei Salesiani. Laureato oltre che in teologia anche in Scienze Sociali, ordinato sacerdote il 23 febbraio 1929, sarà parroco per 13 anni a Venezia in San Francesco della Vigna. Dal suo Ordine francescano verrà inviato in Argentina nel 1949, prima come Visitatore e dopo come Delegato Generale e vi rimarrà fino al 1956.
Nel 1957 viene nominato Definitore della Provincia Francescana veneta.
Papa Pio XII a febbraio del 1958 lo elegge Vescovo di Trivento in Molise ed il Cardinale Angelo Roncalli (futuro Papa Giovanni XXIII) lo consacra nello stesso mese Vescovo nella Basilica di San Marco.
Il pomeriggio del 29 marzo 1958, sopra un cavallo bianco, fa il suo ingresso ufficiale a Trivento, accolto da una popolazione festante e dalle autorità civili e religiose. Sarà ricordato come vescovo dinamico, moderno, attivo eseguendo ristrutturazioni ed abbellimenti nella cattedrale e episcopio a Trivento, promuovendo iniziative per ristrutturazioni anche delle chiese parrocchiali in altri comuni della diocesi; girerà in lungo ed in largo la sua diocesi triventina che comprende e visita più volte le sessantadue parrocchie.
A Celenza, a fine aprile dello stesso anno 1958, muore l’anziano parroco don Enrico De Aloysio al quale viene riservato solenne funerale con partecipazione di tanta gente e parroci dei paesi vicini. Per alcuni mesi e fino settembre dello stesso anno la parrocchia locale viene affidata provvisoriamente a don Michele D’Andrea di Capracotta; mons. Crivellari affiderà il 30 settembre del ’58 definitivamente la Parrocchia, con solenne celebrazione e con Sua presenza, al giovane parroco don Nicola Gentile che qui rimarrà fino a dicembre del 2012; da allora è parroco don Erminio Gallo di Montefalcone nel Sannio, qui inviato dal vescovo mons. Domenico Scotti.
A primavera del 1959, mons. Crivellari tornerà in visita pastorale a Celenza per la somministrazione della S. Cresima a tantissimi noi ragazzi e vi tornerà più volte in visita pastorale. Molto caratteristico il suo vestito color cenerino tipico francescano. Verrà definito come il Vescovo pellegrino, per le sue ripetute visite pastorali nella diocesi.
Il 10 maggio 1960 guida a Roma oltre 5.000 fedeli a San Pietro da papa Giovanni XXIII. Il 2 agosto 1960 si reca in visita tra gli emigranti in Nord America. Nel 1961 porta in terra Santa fedeli e sacerdoti. Non si risparmia in visite pastorali d’estate e d’inverno; durante un visita a Roccavivara in un gelida giornata invernale riaccusa sintomi di malattia ai polmoni dei tempi giovanili. Ricoverato nel sanatorio di Arco di Trento per curarsi, morirà il 3 febbraio 1966 all’età di 60 anni. Verrà sepolto, ove trovasi tutt’ora, nella Cattedrale di
Trivento, vicino alla Cripta di San Casto. Provvide a cambiamenti radicali nell’organigramma delle gerarchie diocesane.
Grazie al francescano mons. Pio Augusto Crivellari, don Vittorio Cordisco, che aveva fondato l’ordine delle Oblate della Carità il 4 ottobre 1948, ne ottenne il decreto canonico di riconoscimento e della nuova titolazione; era dicembre del 1958.
Si avvera quanto loro aveva promesso in precedenza: Voi siete le Oblate della Carità….ebbene d’ora innanzi, sarete le Sorelle Francescane della Carità: io vi darò un nome, vi darò un abito, vi darò una regola, vi porterò nel cuore, vi metterò sotto la mia protezione e vi manderò per i monti popolosi e le valli feconde della mia diocesi, messaggere di luce, di amore e di pace. Così il pellegrino e missionario francescano, mons. Crivellari, in piena stagione invernale, di freddo e di neve, nel pomeriggio del 6 gennaio 1959, di persona portò il decreto canonico alle Sorelle Francescane della Carità; nello stesso anno il giovane parroco don Nicola Gentile ed il giovane sindaco di Celenza sul Trigno, Elio De Aloysio, ottennero da don Vittorio Cordisco e dal Vescovo Crivellari l’autorizzazione per aprire una prima casa per le suore in questo paese (già ex sede del convento francescano dell’ OFM, annesso al Santuario di San Donato) ove vi rimarranno fino alla fine dell’estate del 2012, gestendo la scuola materna parrocchiale S. Maria Assunta e svolgendo svariate attività in parrocchia ed attività socio-culturali e religiose; dopo Celenza, altri paesi vicini e lontani hanno goduto e godono della loro presenza.
Per il loro fondatore Servo di Dio don Vittorio Cordisco è in corso il processo di glorificazione, per iniziativa del vescovo mons. D.Scotti.
Sul suo stemma episcopale, suddiviso in quattro campi (inquartato) compaiono il leone di San Marco (in alto a sinistra) a ricordo di Venezia, luogo della sua ordinazione episcopale e la basilica di Sant’Antonio di Padova, che richiama la sua città natale. Al centro dello stemma c’è un crivello rotondo, con riferimento al cognome.
Lo stemma è sormontato dalla croce francescana con le due braccia (uno nudo e l’altro vestito del saio francescano) incrociate e sovrapposte ad essa.
Dicembre 2016
( notizie su mons. Pio Augosto Crivellari: da “la Vita di don Vittorio Cordisco “ a cura delle Sorelle Francescane della Carità-Cannarsa editoria grafica- agosto 2008; dal sito web Diocesi Trivento.it)
Antonio Cieri