Di Ninni
Arriva a Chieti il progetto nazionale di sensibilizzazione verso il diabete infantile
Diabete infantile
Un progetto dedicato alle scuole che, grazie all'utilizzo di due fumetti Disney vuol aiutare i bambini, gli insegnanti e le famiglie a comprendere meglio e a gestire il diabete nella quotidianità
22/05/17

In Abruzzo oggi vivono circa 570 bambini e adolescenti con diabete mellito tipo 1 e l'età della diagnosi si riduce sempre più.

Considerando l'ampia diffusione della malattia, quindi, occorre guidare i piccoli pazienti, i genitori e gli insegnanti all'interno di un percorso che li aiuti a conoscerla e a gestirla nella quotidianità. I bambini devono condividere la loro vita con il diabete anche con i loro amici e compagni.

Per questo motivo, domani, martedì 23 maggio, farà tappa a Chieti Sono Un T1po, la campagna nazionale di sensibilizzazione sul diabete, rivolta a bambini in età scolare ed insegnanti. Il progetto è ideato da AGDI (Associazioni Giovani Italiani con Diabete) in collaborazione con Eli Lilly e con il patrocinio di Siedp (Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica) e di Diabete Italia.

L'evento, accolto con entusiasmo dal Rettore dirigente Dott.ssa Paola Di Renzo e dalla prof.ssa Alessandra Petrosemolo, si svolgerà presso il Convitto Nazionale G.B. Vico. Interverrà l'Assessore alla Sanità Dott. Silvio Paolucci.

La campagna che è iniziata nel 2013 ha già coinvolto per il 2017 le scuole di primo grado di Napoli, fa tappa a Chieti e successivamente si sposterà a Roma, Firenze e Palermo.

Durante gli incontri, inoltre, saranno presentati ai bambini i fumetti Disney "Coco torna a scuola" e "Coco e la festa di Pippo", che vedono come protagonista Coco, una scimmietta simpatica e vivace che ha il diabete di tipo 1. I due fumetti nascono dalla collaborazione tra la multinazionale farmaceutica Eli Lilly e la Disney (Disney Consumer Products & Interactive Media). Il fumetto può favorire la gestione e la comunicazione con i compagni di classe del bambino con diabete. È uno strumento di aggregazione che può aiutare il bambino a condividere la propria

condizione con i compagni di gioco, favorendo la condivisione e abbattendo molti pregiudizi.

Durante gli incontri verrà poi presentato il Documento strategico di intervento integrato per l'inserimento del bambino con Diabete in contesti Scolastici ed Educativi redatto da AGD Italia, in collaborazione con il Ministero della Salute, Ministero dell'Istruzione e SIEDP che propone è di per sé un progetto di integrazione contro ogni tipo di discriminazione

Infine, in questa occasione sarà presentato anche il concorso SONO UN T1PO, i cui temi saranno proprio quelli contenuti anche nei fumetti: "Sport e Diabete", "Creatività e Diabete", "Golosità e Diabete".

"L'inserimento scolastico del bambino con diabete passa attraverso la formazione del personale scolastico e la convinzione che il bambino con diabete non ha bisogno di misure di sostegno speciali bensì solo di una sorveglianza consapevole - afferma Laura Tamberi di AGD Italia - La gestione ordinaria del diabete - continua - oggi è resa molto semplice dalla tecnologia e le possibili anche se improbabili situazioni di emergenza possono essere gestite da personale anche non sanitario adeguatamente formato. Per cui questa iniziativa per noi è preziosissima. La parola chiave è "demedicalizzazione": il bambino non va trattato come un malato, perché la sua patologia non richiede assolutamente la presenza di personale sanitario; altrimenti non si spiegherebbe come mai i genitori che non sono medici siano in grado di assistere i propri figli in condizioni di assoluta sicurezza. Ed è proprio per questo che l'insegnante ha il diritto di essere formato adeguatamente per poter svolgere il suo compito in condizioni di serenità e sicurezza."

"Per quanto riguarda l'assistenza medica, invece - gli fa eco il Dr Stefano Tumini responsabile del Servizio Regionale di Diabetologia Pediatrica presso la Clinica Pediatrica di Chieti - i bambini con il diabete vanno curati dai diabetologi pediatri, non dai diabetologi per adulti, ma semplicemente perché questi ultimi non possono conoscere a fondo i problemi relativi all'età evolutiva. Nel nostro centro ogni anno registriamo 30 nuovi casi, ma al di là della parte specialistica, lo sforzo terapeutico deve concentrarsi soprattutto sull'educazione, altrimenti una malattia che tocca tutti i momenti della vita familiare e dei contesti di socializzazione (in particolare la scuola) non può essere gestita adeguatamente. Fondamentale inoltre, è l'educazione nutrizionale che deve far riferimento alla dieta mediterranea, il cui apporto equilibrato di tutti i fattori nutritivi fa bene in generale, non solo ai pazienti con diabete. Purtroppo però, questo modo di mangiare sano e naturale oggi viene seguito sempre meno, perché si propende troppo spesso per una alimentazione squilibrata, piena di proteine e grassi."

Anche la tecnologia oggi ci aiuta moltissimo nella gestione del diabete: "Esistono sensori sottocutanei che monitorano in modo continuativo e permettono di migliorare le glicemie e prevenire le situazioni di ipoglicemia migliorando la qualità di vita dei piccoli pazienti non solo in ambito familiare ma speriamo in un prossimo futuro anche in ambito scolastico.

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