Il Vastese si spopola. I dati aggiornati al 31 dicembre 2017, mostrano una situazione decisamente allarmante. Sulla costa si salvano Vasto e San Salvo mentre nell'entroterra, nonostante l'aumento della popolazione straniera, i residenti continuano a diminuire. In molti paesi il numero di bambini in età scolare si conta sulle dita di una mano. Torrebruna rimasta con 7 bambini dai 6 ai 10 anni dopo la scuola materna e le medie perde anche la scuola elementare.
"Ci spiace moltissimo", dice il sindaco Cristina Lella. "Da settembre 35 bambini da 3 a 13 anni andranno a Celenza sul Trigno. Un problema perchè il pulmino ha 22 posti. Vedremo come fare. In attesa del polo scolastico che raggruppa i ragazzi di molti comuni", prosegue il sindaco "speravano di tenere le medie a Torrebruna con i ragazzi di Celenza. Ma non è stato possibile". Lo spopolamento (Torrebruna ha ormai meno di 800 residenti) è contestuale all'innalzamento dell'età media della popolazione. Più del 60% è ultrasessantenne. I giovani vanno via alla ricerca di un futuro. Negli ultimi 5 anni il Vastese ha perso fabbriche, l'ospedale di Gissi è stato ridimensionato e così pure moltissime attività artigianali o centri specializzati. La viabilità disastrata accresce i disagi e chi per molto tempo ha fatto il pendolare ora preferisce trasferirsi sulla costa. Una nuova nicchia di lavoro potrebbe essere l'agricoltura, ma ha bisogno di incentivi e meno burocrazia. Così dopo una adeguata assistenza sanitaria adesso spariranno anche le scuole. "Oggi tocca a noi", dice Cristina Lella. "La stessa sorte toccherà presto ad altri piccoli comuni". La popolazione trova difficoltà per qualsiasi servizio. I giovani appena possono portano via genitori e nonni. È un fenomeno che se non analizzato per tempo e curato a dovere porterà alla morte del Vastese interno. E' molto triste", commenta Cristina Lella.