“Si possono imparare definizioni e nozioni all’interno di spiegazioni interessanti e partecipate, si possono apprendere procedure durante simulazioni ben condotte ma ben altra cosa è partecipare dal vivo, essere coinvolti nella realtà. Questo è quello che hanno provato stamattina gli alunni della classe 1° A dell’Istituto Tecnico Commerciale G. Spataro di Casalbordino, con la lezione di Economia Aziendale che non si è svolta nella canonica aula della scuola ma direttamente preso la locale sede del CONAD”, è quanto ci dice Savino Bucci, prof. di economia aziendale.
L’oggetto di studio era il funzionamento delle aziende produzione indiretta, della distribuzione delle merci e della loro conservazione. Gli studenti si sono mossi liberamente all’interno del supermercato annotando le scelte di collocazione delle merci, la logistica, il funzionamento dei vari reparti, la disposizione nei banchi alimentari dei prodotti, il reparto gastronomia, l’organizzazione del magazzino e del personale.
Un luogo frequentato abitualmente con scarsa attenzione è diventato oggetto di studio e di riflessione; nulla è più apparso casuale ma rispondente una logica aziendale.
Questo primo momento di ricognizione si è concluso con un sorta di “brainstorming” in cui i ragazzi hanno offerto considerazioni personali, rivolto domande, chiesto spiegazioni sul funzionamento e sui rapporti che l’azienda ha con la produzione e commercializzazione dei prodotti del territorio, sulla figura sempre più professionale che hanno assunto anche le commesse rispetto alla complessità del lavoro. Il prof. Savino Bucci afferma : “A rispondere e sollecitare con ulteriori considerazioni, la disponibilissima Direttrice Maria Concetta Moretti. La mattinata si è conclusa con un graditissimo break coffee offerto dalla Direzione. Un gradito ringraziamento a tutti il personale che ha seguito con affetto e cortesia gli studenti tra i corridoi e gli scaffali”.
“La complessità della disciplina diventa il piacere di imparare” questo il commento dei ragazzi al rientro in istituto”.
Enzo Dossi