Di Ninni
Relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia: "Disarticolata un'organizzazione criminale a Vasto e San Salvo"
Blitz 30 novembre
Traffici di droga e reati predatori dalla vicina Puglia preoccupano il territorio vastese
20/01/20

E' stata resa nota nei giorni scorsi la relazione del primo semestre 2019 con l'attività svolta e i risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia.

Dalla relazione del Ministro dell'Interno al Parlamento si evince chiaramente la presenza di gruppi della criminalità organizzata nel territorio vastese e più in generale della provincia di Chieti.

"E infatti, verosimilmente, proprio la prossimità geografica con la Puglia e la Campania è una delle cause che ha favorito in Abruzzo le infiltrazioni delle organizzazioni criminali mafiose, specie nelle province di Pescara, Teramo e Chieti. Scendendo più nel dettaglio, negli anni è stata riscontrata, sul territorio regionale, la presenza di membri di famiglie reggine e crotonesi. Per la camorra, indagini del passato hanno evidenziato interessi nei traffici di sostanze stupefacenti, nell’infiltrazione negli appalti pubblici, nel riciclaggio e nel reinvestimento dei proventi illeciti. Le organizzazioni pugliesi, invece,  orienterebbero prevalentemente le proprie proiezioni criminali nelle attività predatorie ma anche, al pari dei sodalizi camorristici, nei traffici di stupefacenti".

"La criminalità di matrice pugliese - si legge ancora nella relazione - orienta i propri interessi non solo verso i traffici di droga, ma anche verso i reati predatori. Più nel dettaglio, sono i sodalizi foggiani ed, in particolare, quelli del Gargano e di San Severo ad evidenziare una spiccata propensione al traffico degli stupefacenti, confermandosi quale crocevia anche in chiave extraregionale. È quanto emerge dall’operazione 'Evelin', nel cui ambito, il 30 novembre 2018, i Carabinieri hanno disarticolato un’organizzazione criminale italo-albanese, con base nell’area di Vasto (CH), dedita al traffico di sostanze stupefacenti e alla commissione di atti intimidatori, anche attraverso l’uso di armi, per garantirsi l’egemonia sul territorio e sulle principali piazze di spaccio. Tra gli indagati figura un boss del clan Nardino di San Severo. Il 28 gennaio 2019, nel prosieguo investigativo, gli stessi Carabinieri, coadiuvati dalla Guardia di Finanza, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, che ha riguardato un bar sito a San Salvo (CH), intestato ad un cittadino albanese, le quote relative a società ed immobili con sedi nelle province di Chieti, Foggia e Barletta-Andria-Trani e 12 auto-motoveicoli, per un valore complessivo di 1,2 milioni di euro. Per quanto attiene ai reati predatori, anche in Abruzzo i cerignolani hanno dimostrato un elevato livello di specializzazione. Sempre nella provincia di Chieti, si è registrata, nel tempo, la presenza di gruppi locali coinvolti nella commissione di reati di varia natura (anche nel settore ambientale), nonché di alcune famiglie rom stanziali ed albanesi".