"Ho avuto paura di morire soffocato". A distanza di ore la sensazione di terrore è ancora viva in Simone Troiano, allenatore di calcio e avvocato di Casalbordino, uno dei tifosi della Juventus che ha vissuto in diretta il panico dovuto alla paura di essere vittime di un attentato a Piazza San Carlo a Torino dove migliaia di persone stavano assistendo alla finale di Champions League tra i bianconeri e il Real Madrid. "Vado spesso a seguire le partite della Juventus. Sperando in una possibile vittoria che ci permetteva di entrare nella storia del calcio mondiale sono andato a Torino per festeggiare nel caso. Ero li a poca distanza dal maxischermo quando ho visto una ondata di gente che avanzava e mi è finita addosso. Sono riuscito a guadagnare gattonando l'uscita. La polizia ci ha fatti rifugiare in un bar a luci spente. Siamo rimasti cosi per 40 minuti. Attorno a me gente che piangeva, bambini disperati e persone che avevano addirittura perso gli abiti. Io non riuscivo più a trovare gli amici ma sono stato comunque fortunato. E' stata una esperienza terribile".
Altrettanto scioccato è Lucio Moro di Cupello. Il giovane studente del Politecnico di Torino e grande tifoso della Juventus ha sentito il rumore della ringhiera che cadeva. "Non sono riuscito a capire cosa fosse successo. Non ho avuto il tempo, sono stato buttato a terra dalla folla. Diverse persone mi sono finite addosso. Sono riuscito comunque ad alzarmi e ad uscire sulla piazza dove era un fuggi fuggi generale. Tante le persone ferite, io per fortuna sto bene. La prima cosa che ho fatto è stata tranquillizzare la mia famiglia. E' stata una esperienza bruttissima ma a me è andata bene".
Per fortuna era stato predisposto un servizio di sicurezza ed emergenza buono per paura di qualche attentato e le ambulanze e ospedali sono stati efficienti nell'accogliere tutta la folla, con i medici che erano reperibili ad ogni ora. Più di mille le persone ferite nella calca nel tentativo di fuggire dopo aver sentito lanciare un allarme bomba, rivelatosi poi falso. Nella notte i torinesi si sono lanciati in una gara di solidarietà. Anche i tassisti hanno dato il loro prezioso contributo, aiutando le ambulanza a trasportare i feriti verso gli ospedali, gratuitamente. A causare molti ferimenti sono stati i tagli sotto ai piedi dovuti ai cocci delle bottiglie rotte per cui è scattata anche qualche polemica nel post per chi ha permesso l'ingresso di bottiglie di vetro nell'area riservata ai tifosi. Nella calca tanti hanno persone le scarpe e hanno camminato sui cocci delle bottiglie rotte.
Tiziana Smargiassi