Di Ninni
Rapina all'oreficeria SarniOro a Vasto, gli avvocati contestano le immagini della videosorveglianza
Rapina Sarni Oro
Concessa la perizia antropometrica, mediante software e hardware predisposti per il riconoscimento del volto
03/02/18

E' iniziato davanti al gup Fabrizio Pasquale il processo alla banda della Giulietta rossa che l'11 aprile 2016 rapinò l'oreficeria Sarni nel centro commerciale Pianeta.

All'udienza preliminare la vicenda ha regalato subito un colpo di scena. Gli avvocati Antonino Cerella, Giuseppe Mario Casale e Luigi Marinelli (questi ultimi del foro di Foggia), hanno chiesto  per i loro assistiti Berardino D'Aloia e Luigi Ermanno Bonaventura il giudizio abbreviato condizionato però all'espletamento di una perizia antropometrica.

L'obiettivo della difesa è identificare con assoluta certezza, tramite l'estrazione di parametri fisionomici e misure metriche, (mediante software e hardware predisposti per il riconoscimento del volto) quei giovani travisati ripresi dalle telecamere della gioielleria il giorno della rapina. Quei ragazzi potrebbero non essere gli imputati. Il gup Pasquale, ha accolto la richiesta nominando in veste di consulente il professore Maurizio Cusimano.

L'udienza è stata aggiornata al 15 febbraio 2018 per  procedere al conferimento dell'incarico peritale.

Gli altri imputati, Alessandro Colapietra e Vincenzo Pietro Nardino, assistiti dagli avvocati Ettore Censano, Antonino Cerella e Luigi Marinelli hanno, invece, optato per il processo con rito ordinario che inizierà davanti  al Tribunale collegiale di Vasto il 17 aprile con la richiesta di ammissione delle prove. Il giorno della rapina, all’interno della gioielleria, c'erano due commesse e numerosi clienti del centro commerciale intenti a fare la spesa. Il raid, durò pochi minuti e fruttò circa mezzo milione di euro. Fuggiti all’esterno, i criminali salirono a bordo di un’Alfa Giulietta rossa guidata da un complice che li attendeva col motore acceso.

Il conducente della Giulietta, prima della fuga, colpì violentemente sulla testa un cliente del centro commerciale che stava parlando al telefono solo perché convinto che quest’ultimo stesse chiamando le forze dell’ordine.

P.C.

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