Due giorni di sciopero alla Blutec e il Gigante Sevel s’inginocchia alle giuste rivendicazioni dei lavoratori. Saremmo considerati non cedibili se non denunciassimo attraverso gli organi di stampa a quanto accade nell’indotto della Val di Sangro. Così come succede alla FCA Plastics Unit di Atessa, stessa metodologia: lavoratori da stabilizzare, turni massacranti, impianti non a norma, continue richieste di giorni di recuperi e straordinari diventati ormai una consuetudine. Non è accettabile che qui si sfruttano al massimo i lavoratori per i profitti degli Agnelli, mentre si annuncia la chiusura della storica azienda del Lingotto a Mirafiori, così come si lasciano nell’incertezza i lavoratori per gli stabilimenti di Cassino, Melfi, Pomigliano, Termoli e la fermata per alcune settimane della Maserati a Grugnasco.
Tutto ciò mentre ancora una volta siamo chiamati al recupero e allo straordinario nei prossimi weekend, per soddisfare le deficienze della Sevel! E noi ancora una volta respingiamo tale ricatto, perché seppure il lavoro ci serve per vivere, esso non può avere un carattere schiavistico come Sevel ed FCA pretendono.
Pertanto, respingiamo al mittente ogni sua forma di richiesta di giornate di recupero e straordinario. La Confederazione Cobas - Cobas del Lavoro Privato dichiara lo SCIOPERO per il recupero nel turno di sabato 15/09/2018 con inizio ore 6:00 – 14:00; per lo straordinario nell’intero turno notturno di Domenica 16/09/2018 con inizio ore 22:00 - 06:00 del giorno successivo. Lo sciopero è indetto:
contro la politica aziendale di aumento dei ritmi e di utilizzo sfrenato degli straordinari;
per l’aumento della occupazione, contro la riduzione dei posti di lavoro sulle linee: no alla intensificazione dello sfruttamento, si a nuove assunzioni;
contro il PIANO DISINDUSTRIALE di FCA, presentato dal defunto Marchionne a Balocco il 1° giugno 2018 e che rimanda al 2020 eventuali nuovi modelli produttivi con l’ennesima promessa, già altre volte disattesa nel passato, come avvenuto negli ultimi dieci anni a questa parte. Lo sciopero è indetto per noi, per la nostra salute, le nostre famiglie, la nostra dignità.