- Concessioni delle sedi solo a chi volete voi.
- Convocazioni ai tavoli istituzionali solo alle associazioni che avete piacere di ricevere.
- Nessuna risposta agli accessi agli atti.
Questo è il modo in cui viene gestita la cosa pubblica dall'amministrazione tutta del Comune di Vasto.
Con arroganza, con parzialità, con un senso di impunità ormai fuori controllo.
Ma il pubblico non si gestisce a sentimento.
Il pubblico ha regole. Ha leggi. Ha limiti.
Non è casa vostra. Non è cosa vostra.
L’amministrazione del Comune di Vasto conosce molto bene l’associazione Asperger Abruzzo e sa perfettamente cosa abbiamo fatto dalla nostra nascita ad oggi.
Lo sa, perché era in carica quando abbiamo costituito l’associazione, lo sa perché questa associazione ha sede a Vasto dove siamo molto più attivi nonostante sia un’associazione regionale.
Lo sa, perché ricorda cosa c’era prima e vede cosa c’è oggi.
L'amministrazione sa che prima di Asperger Abruzzo, nel vastese, l’autismo era completamente abbandonato. Le liste d’attesa per le terapie erano bloccate da anni, e le famiglie erano piegate da una burocrazia sterile, disumana, svilente, illecita.
La provincia di Chieti non aveva nemmeno una neuropsichiatria infantile. Le famiglie non sapevano dove andare, cosa fare, a chi rivolgersi. Si andava in terapia a Pescara. Da Vasto a Pescara.
Noi abbiamo cambiato tutto questo.
Abbiamo fatto abolire i rinnovi UVM ogni 15 giorni, dopo anni di lotta nonostante fosse una pratica illecita,
Abbiamo contribuito all’istituzione del reparto di Neuropsichiatria infantile della ASL2.
Abbiamo portato fisicamente le famiglie con gravi disagi e difficoltàa fare diagnosi, UVM, pratiche burocratiche, con i nostri mezzi privati. Lo facciamo ancora.
Abbiamo seguito centinaia di ricorsi: per le terapie negate, per il riconoscimento della 104, per ogni diritto disatteso.
Abbiamo sbloccato l’accesso alla terapia per oltre cinquanta bambini in un’unica azione, riportando efficienza dove c’era solo abbandono e, a seguire, abbiamo stimolato le prese in carico controllate che sono state rese più efficienti.
Abbiamo ottenuto, attraverso una delibera ASL, il rientro in Abruzzo di tutti i bambini ex art. 26 che venivano mandati a fare terapia in Molise, non solo i bambini autistici, ma tutti.
La nostra presidente partecipa in tutta la regione ai GLO, agli incontri con i centri terapeutici, quando ci sono difficoltà di comunicazione fra istituzioni e famiglie.
Oggi, quando una famiglia esce da una neuropsichiatria con un foglietto in mano e lo sguardo perso, Asperger Abruzzo è lì.
Passo dopo passo, accompagniamo quelle persone fino a che non ritrovano luce e direzione.
Siamo diventati un faro in fondo a un tunnel buio pesto.
E l’amministrazione lo sa.
Lo sa, perché oggi le famiglie non assediano più i servizi sociali come accadeva un tempo. Vengono da noi.
Asperger Abruzzo oggi è una certezza a disposizione di famiglie, scuole, ASL, comuni, persino dei Tribunali per i Minorenni.
Da cinque anni incontriamo le famiglie nei bar della città.
L’amministrazione sa anche questo.
Abbiamo chiesto una sede. Una stanza.
Non abbiamo mai avuto la pretesa di ricevere una sede tutta per noi in comodato d’uso gratuito per 15 anni come è stato concesso ad altri recentemente… ci saremmo accontentati anche di un buco stagionale. L’amministrazione sa anche questo.
Non abbiamo mai preteso privilegi, solo un luogo dove accogliere il dolore con discrezione, quantomeno il riconoscimento di ciò che siamo e di quanto facciamo.
Abbiamo ricevuto sempre picche.
Eppure le sedi ci sono, le stanze ci sono. Per altri.
Le stanze usate d'estate, in inverno? Chiuse. Ma forse date ad altri. Sicuramente non ad Asperger Abruzzo.
Asperger Abruzzo non è un’attività privata. Non è la sua presidente.
Asperger Abruzzo sono i cittadini. Sono le famiglie. Sono i bambini, i genitori, gli adulti autistici.
Quando negate qualcosa a noi, lo state negando a loro.
A loro chiedete di raccontare le lacrime, i documenti, le diagnosi nei bar
davanti a un caffè. Davanti ad occhi e orecchie curiose dei clienti del bar dove un genitore, ancor prima di capire ed accettare quella diagnosi deve esporsi al pubblico in compagnia di un volto noto nel mondo dell’autismo.
E non è solo questione di una stanza.
Siamo stati esclusi anche dal Piano Sociale, lo strumento con cui si pianifica il futuro dei servizi per le persone fragili. Esclusi noi di Vasto, e aperti ad associazioni residenti altrove che forse congegnavano meglio a qualche assessore..
Abbiamo inviato, il 25 febbraio, un formale accesso agli atti via PECper sapere in quante occasioni siamo stati deliberatamente esclusi, perché sappiamo ce ne sono stati altri di incontri da cui ci hanno deliberatamente esclusi.
Nessuna risposta.
Per onestà dobbiamo dire che l’unica voce che ci ha raggiunti in risposta all’accesso agli atti è quella dell’assessora Anna Bosco, che ringraziamo per aver avuto quantomeno il rispetto della nostra richiesta, pur essendo in un periodo di malattia.
Ci ha spiegato che nel periodo indicato non era lei l’assessora competente, e che l’istanza era stata trasmessa a chi di responsabilità.
Nessun altro ci ha risposto. Un accesso agli atti caduto nel vuoto.
Questo è un fatto gravissimo.
È una violazione dell’art. 25 della Legge 241/1990, che obbliga l’amministrazione a rispondere entro 30 giorni, anche in caso di diniego.
È anche una violazione della Legge 328/2000 e del DPCM 30 marzo 2001, che impongono il coinvolgimento delle realtà del Terzo Settore nella programmazione sociale.
L’esclusione sistematica è fuorilegge.
Il silenzio istituzionale è fuorilegge.
L’uso selettivo della cosa pubblica è fuorilegge.
Abbiamo capito che Asperger Abruzzo non piace ai politici perché pretende i diritti dei cittadini.
E non cambieremo il nostro modo di essere.
Non cerchiamo di piacere. Lavoriamo gratuitamente per garantire diritti che Asperger Abruzzo non baratta con passerelle politiche.
Ma essere sbattuti fuori anche contro la legge, questo no, è troppo.
Ed è giusto che i cittadini lo sappiano, in vista delle prossime elezioni.
La cosa pubblica non è vostra.
Non si amministra secondo simpatie.
Non è casa vostra. Non è cosa vostra.
Ed è proprio per questi motivi che ci rivolgiamo ai cittadini.
Perché dalla politica non ci aspettiamo più nulla, soprattutto quando si è lontani dalle votazioni.
Se qualcuno avesse una stanza non in uso, un piccolo spazio, un luogo protetto e dignitoso,
dove poter svolgere almeno gli incontri con le famiglie,
chiediamo il vostro aiuto.
Un posto dove accogliere i dati sensibili, le lacrime, gli sfoghi, le paure,
lontano da occhi e orecchie indiscrete,
per restituire un briciolo di privacy e umanità a chi ha già perso troppo.
Asperger Abruzzo continuerà ad esserci. Con o senza sede.
Ma con il vostro aiuto, potremmo offrire ascolto in un posto che somiglia al rispetto che la politica vastese non vuole riconoscere ai suoi cittadini.
Marie Helena Benedetti
Presidente dell'associazione Asperger Abruzzo