Sarà giudicato dalla corte d'assise di Lanciano Donato Tatangelo, il sessantenne di Castiglione Messer Marino accusato di omicidio preterintenzionale pluriaggravato. È quanto ha deciso ieri il gup del Tribunale di Vasto, Fabrizio Pasquale, fissando la prima udienza al 12 ottobre 2018.
La difesa di Tatangelo, contesta l'accusa e annuncia battaglia. "A Lanciano", dichiara l'avvocato Antonello Cerella "invocheremo la legittima difesa e in subordine l'eccesso colposo di difesa. Non è stato un omicidio preterintenzionale".
Di diverso avviso sia che la procura di Vasto che il giudice Pasquale. Nel ripercorrere la tragica sequenza che ha portato alla morte di Mario Tatangelo, fratello dell'imputato, la magistratura vastese ha deciso per il rinvio a giudizio del familiare con un'accusa che potrebbe costare al sessantenne 20 anni di carcere. Secondo l’accusa l’imputato, il 22 febbraio 2015, nel corso di una discussione con il fratello Mario nel locale “Up and down”, in corso Torino, a Castiglione Messer Marino, avrebbe colpito il congiunto con due violenti pugni al volto, provocandone la caduta a terra. Mario Tatangelo non morì subito, ma 8 mesi dopo. Contro l’imputato 5 familiari si sono costituiti parte civile. A rappresentarli è l’avvocato Antonella Franceschelli. Gli avvocati che difendono l’imputato, Giovanni e Antonello Cerella,sostengono che la caduta che provocò il ferimento e la morte di Mario Tatangelo non fu causata da Donato Tatangelo. « Davanti ai giudici della corte d'assise dimostreremo l’assoluta estraneità ai fatti del nostro assistito», affermano i due legali che ieri hanno deciso di non far ricorso al rito abbreviato. "Dal giorno dell’incidente alla morte trascorsero otto mesi", dice Cerella. «Non è stato dimostrato che la sua morte fu una conseguenza di ciò che accadde il 22 febbraio 2015», insiste l'avvocato. È tuttavia innegabile che la posizione di Donato Tatangelo è molto delicata. Il sessantenne ha sempre smentito di avere toccato il fratello.
Un ruolo importante durante il processo lo avranno i testimoni che il giorno del litigio assistettero alla scena. La lite fra i due avvenne alle 8,30 di una domenica. I due uomini erano entrati nel bar sorridendo e scherzando. Dopo qualche minuto iniziarono a discutere. Pare che Mario Tatangelo, sposato e padre di tre figli, si rivolse al fratello in modo duro. Gli animi si accesero. All’ improvviso Mario cadde per terra, dopo aver urtato violentemente la testa contro il bancone del bar. Secondo la Procura la vittima ricevette due pugni sul viso.