Di Ninni
I pirati saraceni assediarono San Salvo e la ridussero in cenere
Saraceni
Il racconto di Michele Molino
08/05/21

I pirati saraceni al comando del  Sultano Solimano il Magnifico Pialì Pascià, arrivarono con 160 navi  sulla costa abruzzese. Il primo giorno  del mese di  agosto del 1566 rasero completamente al suolo l’intera città di San Salvo, l’abbazia dei Santi Vito e Salvo, le torri di vedetta nelle immediate vicinanze  della foce del torrente Buonanotte e della foce del fiume Trigno. Molte persone furono trucidate.  Per fortuna la maggior parte degli abitanti del nostro borgo  si erarifugiata nei paesi all’interno. Il 2 agosto assalirono Termoli. A Guglionesi l’esercito ottomano trovò “pane per i suoi denti”. Il  monaco Serafino Da Vincenza, con un colpo di  archibugio fece fuori  il luogotenente di Pialy Pascià. A quel punto i Saraceniarretrarono. Il vescovo di Chieti, Giovanni Oliva, si rivolse alle popolazioni abruzzesi con il seguente appello: “Popolo di Abruzzo Citeriore, a motivi che i Saraceni fanno strage dei cristiani fratelli nella Palestina e nelle altre contrade dell’Oriente, il Santo Padre vi chiama a raccogliervi sotto il vessillo della Croce, per ben meritare la grazia del Cielo e far trionfare la Civiltà. I rispettivi parroci terranno aperti i ruoli per l’arruolamento e per la dispensa dell’insegna della croce da mettersi al petto e negli scudi”. Nel 1571 il re di  Spagna , con l'appoggio papale, riuscì a formare una grande alleanza contro i turchi, che comprendeva la Spagna, Venezia, Genova, i cavalieri di San Giovanni e lo Stato Pontificio. Venne chiamata Lega Santa. I Saraceni furono sconfitti nella battaglia di  Lepanto. Fra i soldati caduti in quella cruenta battaglia sono statiriscontrati diversi  cognomi salvanesi: Giorgio Pagano,  Pietro Di Iorio, Giuseppe Di Nardo.

Lo storico di Vasto, Filippo Marchesani, scriveva  che  i ruderi delle torri di avvistamento  di Buonanotte e  del Trigno erano esistenti e visibili  agli inizi del 1900.

Michele Molino

Foto di culturificio.org

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