“Non passa giorno che testate giornalistiche nazionali, locali, telegiornali e tolk show danno le solite pessime notizie di quanto accade nei penitenziari della Repubblica, dove accade l'esatto contrario di quanto previsto dall'articolo 27 della Costituzione Italiana, in questo desolante panorama, fatto di rivolte, risse, suicidi, evasioni, danneggiamenti, aggressioni, ingiurie, minacce nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria, trova ovviamente la sua giusta collocazione anche la Casa Lavoro con annessa sezione Circondariale di Vasto. Nel luogo dove è si erge al primo posto il lavoro accade - si legge in una nota del sindacato Osapp - sovente che internati di origine Magrebina e straniera in genere, culturalmente equidistanti anni luce dalla cultura Italiana, internati e detenuti di origine italiana con seri problemi psichiatrici e con un passati criminali di tutto rispetto figlie di associazioni a delinquere vengano allo scontro fisico, come accaduto appena cinque giorni fà presso il 1° piano dell'istituto di Via Torre Sinello dove un internato veniva letteralmente aggredito e picchiato a sangue da altri internati con armi rudimentali, risultato lo stesso accompagnato al pronto soccorso con l'impiego di 4 unità di Polizia Penitenziaria liberi dal servizio ma per ovvi motivi richiamati per espletamento compito istituzionale. Personale in servizio ingiuriato, minaccaito di morte solo per ottenere un video colloquio in più o una telefonata, stesso personale costretto a subire, a denudarsi della propria dignità di poliziotto, di padre di famiglia di libero cittadino solo per quieto vivere e ceracre di arrivare a fine turno incolumo, sapendo che anche il prossimo turno sarà un copia incolla. Nella giornata del 23 settembre personale costretto a rimanere in servizio oltre il turno dovuto, già lungo di per se, per il ripetersi di un evento critico procurato dallo stesso internato Magrebino, personale costretto a ricorrere all'uso di scudi, caschi e sfollagente per permettere allo stesso di essere tradotto in altra struttura penitenziaria della penisola, nel contempo in un altro piano detentivo un altro internato di origini italiana metteva in essere un gesto anticonservativo ricorrendo al gesto estremo dell'impiccamento, solo la prontezza di altri compagni di detenzione faceva si che lo stesso veniva salvato e medicato, gesto posto in essere per attirare l'attenzione delle istituzioni. Benvenuti nella Casa Lavoro di Vasto, un progetto fallimentare dove - conclude il sindacato - ad oggi le istituzioni sono ben distanti nell'affrontare il problema”.
L’OSAPP: “Ancora episodi di violenza nel carcere di Vasto”
Il sindacato: “Le istituzioni sono lontane nell’affrontare il problema”
24/09/24